Al giorno d’oggi l’estensione dei mezzi di comunicazione e di informatizzazione della società contemporanea porta a rapide e profonde trasformazioni delle forme dell’interazione sociale.
di Sabrina Signorini.
Da più parti si lamenta un forte impoverimento della comunicazione interpersonale, a favore invece di una crescente atomizzazione e disgregazione dei rapporti umani, individualismo e isolamento in orizzonti egoistici. Nel contempo si assiste, quasi per reazione, allo sviluppo di forme nuove e vive di solidarietà, attraverso tipologie varie e diffuse di aggregazioni sociali più o meno formalizzate e di associazioni e gruppi di volontariato.
Il sociologo francese Alexis de Tocqueville ha annoverato lo spirito associazionistico degli americani tra gli elementi di affermazione della loro democrazia e da allora, gli studiosi di vario orientamento non hanno cessato di interrogarsi sulla propensione degli uomini e delle donne a riunirsi liberamente per sostenere le proprie cause.
Il politologo di Harvard, Robert Putnam, nel suo classico studio sul sistema regionale italiano, ha incluso l’associazionismo tra i principali indicatori del grado di sviluppo di ciascuna regione, infatti gli italiani, da quando sono iniziati i flussi migratori, hanno formato immediatamente associazioni, per prime quelle di mutuo soccorso a seguire quelle ispirate alle più diverse ragioni sociali: appartenenza regionale, diffusione della lingua e della cultura d’origine, ricreative, musicali, artistiche, ecc. Nell’articolazione democratica che porta le singole persone a diventare protagoniste della società, l’associazionismo riveste un ruolo fondamentale. Un’associazione è l’espressione di un progetto di donne e uomini che scelgono liberamente di mettersi in gioco per costruire insieme le risposte ai propri bisogni e a quelli della comunità.
L’associazionismo si fa con gli altri e per gli altri, nasce sia dal bisogno di reagire all’isolamento e alla solitudine sia dall’ansia di ‘contare’, di essere protagonisti andando oltre il puramente personale. Associarsi produce attenzione reciproca, coesione, legame sociale. Favorisce esperienze di autogestione, esperienze cioè che definiscono i propri obiettivi strada facendo e che, nel fare le cose, praticano/apprendono i principi cardine di quella che è la “democrazia diretta”. Nell’associarsi i cittadini assumono il punto di vista dell’interesse generale, l’impegno individuale si trasferisce in un progetto collettivo e diventa così un fatto politico. E noi sappiamo che la politica vera si alimenta essenzialmente di partecipazione, che le soluzioni più efficaci non sono mai quelle calate dall’alto, ma quelle che nascono dalla percezione diretta e condivisa dei problemi.L’associazionismo agisce nel territorio della comunita’ locale, che e’ terreno privilegiato dove far emergere e sperimentare risposte di qualita’ sociale protese a costruire dal basso un modello di vita,di lavoro,di relazione che sia dinamicamente adattativo.
Dott/ssa Signorini Sabrina.
Continua il 22 Agosto 2014
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